Casoretto

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Il quartiere Partigiano

Fino all’inizio del 1900 il territorio era agricolo e non esistevano nuclei abitativi di rilievo, se non alcune cascine, campi coltivati e qualche edificio attorno all’Abbazia del Casoretto. Con la crescita e l’espansione urbana, questa zona iniziò gradualmente a svilupparsi con edifici architettonici tipici della classe medio borghese e con quartieri di case popolari.

Il quartiere Casoretto venne staccato da Lambrate e, successivamente, da città studi di cui rappresenta una versione più popolare. E’ un’area rimasta al centro della cronaca nera, soprattutto per l’uccisione nel marzo 1978 in via Mancinelli di Fausto e Iaio, frequentatori del Leoncavallo, mentre in una traversa di via Casoretto, sempre negli anni di piombo, fu ucciso l’avvocato Enrico Pedenovi, consigliere provinciale dell’MSI.

Una delle scuole del quartiere, l’odierno Istituto tecnico Caterina da Siena, venne requisita dai partigiani nei giorni della liberazione e nei suoi locali furono prese importanti decisioni che segnarono la storia del Paese.

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