Tra le svariate ipotesi sul nostro futuro arriva dalla Cina un idea al quanto spaventosa.
Nel paese in questione, dove vige una dittatura, paese in cui è limitata ogni forma di comunicazione e di pensiero dei cittadini, è nata l’idea di creare un’applicazione che raccolga dati sensibili dei cittadini e che ne monitori spostamenti e contatti con altre persone 24 ore su 24. Questo consentirebbe alle autorità di poter controllare in qualunque momento un potenziale contagio da virus.
Si parla di questa applicazione come di un Passaporto Sanitario da esibire per poter frequentare la vita sociale. Immaginatevi di dover mostrare un’applicazione per poter entrare in luogo affollato, immaginate poi se la vostra applicazione dovesse segnalare un possibile contagio, potreste essere prelevati per eventuali controlli in qualsiasi momento.
Si parla di libertà dell’individuo, la libertà di potersi muovere liberamente senza controllo, cosa che al girono d’oggi non avviene totalmente grazie all’utilizzo dei nostri modernissimi dispositivi elettronici che ad oggi ci seguono e ci tracciano e son già in grado di capire quali sono i nostri percorsi abitudinari e le nostre amicizie.
Con l’utilizzo della paura sanitaria potrebbero forse costringerci ad una scelta anticostituzionale: scegliere di vivere come robot, senza la libertà di avere una nostra privacy per poter frequentare una vita sociale “normale”.
Vi sarebbe, in uno scenario simile, la violazione di vari principi fondamentali , garantiti anche dalla costituzione, della libertà dell’individuo.