Milano, nel ricordo del 25 Aprile il sindaco Beppe Sala dichiara: “Quel giorno risorsero Milano, l’Italia e l’Europa intera”

Le parole del sindaco Beppe Sala in memoria della giornata del 25 Aprile

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Fonte fotografica Milano Today

Il giorno della vigilia del 25 aprile il sindaco, Beppe Sala, dichiara: “Quel giorno risorsero Milano, l’Italia e l’Europa intera”.

Il primo cittadino in memoria della giornata del 25 Aprile comunica: “La liberazione dall’orrore nazifascista fu certamente un nuovo inizio per Milano e per il Paese, ma si pose come origine del processo di unità dell’intero continente europeo. È questo lo spazio minimo in cui pensarci oggi, milanesi, italiani, europei contemporaneamente e indissolubilmente”.

Successivamente, Sala prosegue affermando:”Le libertà che ci sono state garantite dalle nostre madri e dai nostri padri, costruite pazientemente e non senza contraddizioni fino a oggi, e tutt’ora da realizzare in forma compiuta, prendono vita in uno spazio continentale che ne fa il motore propulsore per l’allargamento dei diritti e la messa a quadro dei doveri. Con tutte le pecche che si possono attribuire alla composizione di una somma di nazioni tanto diverse, se andiamo a vedere i valori fondamentali dello spazio europeo noi troveremo la traduzione contemporanea di quelle spinte alla libertà e alla democrazia che fanno il 25 aprile”.

Infine, il sindaco Beppe Sala dichiara: “Noi oggi dobbiamo chiederci questo: se crediamo o no di avere costruito in questi 78 anni e se vogliamo continuare a costruire uno spazio continentale di diritti, doveri, regole, libero e democratico, cooperando tutti insieme. Uno spazio in cui abbiano diritto di esistenza le politiche per l’ambiente, che è così tanto messo in pericolo da noi stessi, le garanzie per un lavoro giusto e diffuso, per il welfare, la sanità, l’educazione, il diritto alla casa, l’unione in famiglia a partire dall’amore e non dal genere”.

Per concludere, il primo cittadino afferma: “Questo spazio non può essere solo nazionale, questa dimensione è insufficiente di fronte a queste enormi sfide, si tratta di questioni continentali che addirittura riguardano l’intero pianeta. Sono le sfide della nostra contemporaneità, di quella storia europea che è sempre contemporanea. È il presente e il futuro del 25 aprile”.

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