Diversi bar di Milano hanno riaperto con prezzi maggiorati. Il caffè in pieno centro arriva a costare anche 2 euro, ma il prezzo medio si aggira intorno a 1,30 euro. Stessa situazione per barbieri e parrucchieri: non sono pochi i negozi che dopo due mesi di chiusura forzata hanno riaperto con un listino rivisto a rialzo e in questo caso viene giustificato dal mix tra dispositivi di protezione e disinfettanti che vengono acquistati dai commercianti.
I rincari hanno toccato anche i generi alimentari e in questo caso gli aumenti sono iniziati proprio durante il lockdown. Sono schizzati, infatti, i prezzi al consumo di frutta (+8,4%) e verdura (+5%) ma anche latte (+4,1%) e salumi (+3,4%). Aumenti rilevati da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ad aprile. Aumenti, che secondo l’analisi dell’associazione pubblicata a inizio maggio, sarebbero “spinti dalla corsa agli acquisti degli italiani in quarantena e dallo sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni ai consumi fuori casa per le chiusure imposte alla ristorazione dall’emergenza coronavirus”.
Il carrello della spesa registra un rincaro rilevante per molti prodotti alimentari la cui domanda – sottolinea la Coldiretti – è stata fortemente influenzata dal lungo periodo di quarantena.“
Per molti milanesi la Fase2 vuol dire anche tornare a muoversi con l’auto. E questo aumento di richiesta di carburanti ha fatto crescere i prezzi che erano letteralmente crollati durante il lockdown.